Come spesso accade, le nuove normative riguardanti il settore dei servizi sono all’origine di un cambiamento che costituisce una sfida per molte delle realtà coinvolte.
Ma con un approccio alternativo, conoscere e adattarsi a queste nuove normative non è solo un obbligo, ma anche un’opportunità per distinguersi in un mercato sempre più orientato alla qualità e alla responsabilità sociale.
In questo articolo analizziamo le principali aree di cambiamento e come possono diventare un vantaggio strategico per aziende ed enti coinvolti.
Il nuovo Codice degli Appalti: cosa cambia per le imprese di servizi
Il nuovo Codice degli Appalti, introdotto con il D.Lgs. 36/2023 e successivamente integrato dal Correttivo 2025 (D.Lgs. 209/2024), apporta modifiche significative.
Di seguito riportiamo le più significative.
- Obbligo per le stazioni appaltanti di suddividere gli appalti in lotti, favorendo così la partecipazione delle micro, piccole e medie imprese (MPMI) e promuovendo una maggiore concorrenza nel settore.
- Introduzione di meccanismi per garantire l’equo compenso nei contratti pubblici. In caso di affidamento diretto, il compenso non può essere ridotto oltre il 20% rispetto al corrispettivo previsto, mentre per le procedure di gara sono previsti limiti ai ribassi, fino a un massimo del 35%. Queste misure mirano a evitare offerte anomale e a garantire una remunerazione adeguata per i servizi prestati.
- Digitalizzazione delle procedure di appalto: dal 1° gennaio 2024, le stazioni appaltanti sono tenute a utilizzare piattaforme telematiche per l’intero ciclo di vita dei contratti, aumentando la trasparenza e l’efficienza dei processi.
Per le imprese di servizi, queste modifiche comportano la necessità di adattarsi a nuove dinamiche di mercato.
Ad esempio, la suddivisione in lotti offre opportunità alle PMI, ma richiede alle aziende di servizi una maggiore capacità organizzativa.
L’attenzione all’equo compenso impone una pianificazione accurata delle offerte, evitando ribassi eccessivi che potrebbero compromettere la qualità del servizio.
Infine, la digitalizzazione delle procedure richiede alle imprese di dotarsi di strumenti adeguati per interagire efficacemente con le piattaforme telematiche, garantendo conformità alle nuove normative e ottimizzazione dei processi operativi.
Clausole sociali: tutela dei lavoratori e continuità occupazionale
Un altro cambiamento di importanza centrale è rappresentato dalle clausole sociali.
Introdotte dal Codice degli Appalti, le clausole obbligano le imprese aggiudicatarie ad assorbire il personale impiegato dall’azienda uscente, nei limiti della propria organizzazione.
L’obiettivo principale è evitare licenziamenti di massa in caso di cambio di appalto, specialmente in settori ad alta intensità di manodopera come il cleaning e la logistica. La loro applicazione, tuttavia, non è automatica: devono essere espressamente previste nei bandi di gara e rispettare le esigenze organizzative del nuovo affidatario.
Il rispetto delle clausole sociali richiede quindi un bilanciamento tra la tutela occupazionale e la libertà imprenditoriale: in un contesto di crescente attenzione alla responsabilità sociale d’impresa, rappresentano un elemento chiave per garantire stabilità lavorativa e qualità del servizio.
D’altro canto, per le imprese di servizi la loro corretta applicazione è fondamentale per costruire relazioni solide con clienti e istituzioni, evitando contenziosi e garantendo un ambiente di lavoro più equo.
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Trasparenza e sostenibilità negli appalti: nuove regole e requisiti
Negli ultimi anni, la trasparenza e la sostenibilità sono diventate elementi centrali nelle gare d’appalto, con un quadro normativo che introduce requisiti più stringenti per garantire che gli appalti pubblici e privati siano gestiti in modo equo, efficiente e responsabile.
In particolare, le nuove regole impongono criteri chiari nella selezione dei fornitori, con obblighi di rendicontazione più dettagliati e l’uso di piattaforme digitali per la gestione delle gare. Questo riduce il rischio di pratiche scorrette e garantisce che i contratti siano assegnati in base a criteri di qualità e affidabilità.
Parallelamente, cresce l’attenzione verso la sostenibilità ambientale e sociale. Gli appalti devono sempre più rispondere a parametri di impatto ecologico ridotto, promuovendo l’uso di prodotti e tecnologie a basso impatto ambientale. Sul fronte sociale, si rafforzano le clausole che tutelano i lavoratori, garantendo equità salariale, continuità occupazionale e migliori condizioni contrattuali.
Il nostro approccio al cambiamento
Tutte le novità sopra elencate impongono alle aziende che operano nel nostro settore un netto cambio di passo: quelle che prima erano qualità apprezzate – trasparenza, sostenibilità, tutela dei lavoratori – sono oggi requisiti imprescindibili, e chi non si adegua rischia di perdere competitività.
Per questo abbiamo voluto affrontare il cambiamento, non subirlo.
Prima di tutto, abbiamo adattato il nostro programma di formazione interna, in modo da comprendere le nuove regole.
L’uso di software per la gestione delle gare e il monitoraggio delle performance ha facilitato il rispetto delle normative, migliorando anche l’efficienza operativa. Inoltre, le piattaforme digitali ci permettono una rendicontazione più trasparente, elemento sempre più richiesto nei nuovi bandi.
Sul fronte della sostenibilità, adottare prodotti ecologici e processi a basso impatto ambientale non è più solo una scelta etica, ma un vero e proprio vantaggio competitivo. Non a caso abbiamo deciso di investire nelle certificazioni Ecolabel e Parità di Genere, a dimostrazione del nostro impegno.
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