Belzoni era uno di quegli italiani che si reinventano ogni giorno; “Non fa scienza, sanza lo ritenere, avere inteso” avrebbe dovuto essere il suo motto.
È stato presentato venerdì 9 novembre a Padova il libro “L’italiano più famoso del mondo” di Gaia Servadio: alla riscoperta della storia di Giovanni Battista Belzoni.
Leonardo da Vinci?
Marco Polo?
Cristoforo Colombo?
Secondo il libro di Gaia Servadio, l’italiano più celebre nel mondo non è nessuno dei precedenti, ma bensì il padovano Giovanni Battista Belzoni.
Nato a Padova nel 1778, è ricordato come viaggiatore ed esploratore instancabile, uomo di grande intelligenza ingegneristica e di stupefacente prestanza fisica. Il libro “L’italiano più famoso del mondo” della giornalista e scrittrice Gaia Servadio vuole ripercorrere la vita e le numerose imprese di uno degli italiani forse meno celebrati in patria.
Ne emerge il profilo di un personaggio variegato e carismatico, un avventuriero nel senso più ampio del termine: cominciò guadagnandosi da vivere come fenomeno da circo, sfruttando la sua forza erculea. La sua vocazione per il viaggio e l’esplorazione lo portò in buona parte dell’Europa e infine in Egitto. Qui scoprì la sua seconda vocazione, quella di archeologo e, in particolare, egittologo: fu infatti uno dei primi esploratori europei ad arrivare in Nubia ed è accreditato come scopritore di otto tombe nella Valle dei Re (tra le quali la magnifica Tomba di Sethi I).
Il libro si inserisce inoltre in un progetto portato avanti con gli studenti del Liceo Artistico Modigliani e dall’Associazione Culturale Belzoni, il tutto con l’obiettivo di rivalutare e riscoprire la figura di Belzoni.